Avevo 13 anni, era una mattina di festa. Mia mamma si alzò prima e ci fece notare che il fiume si era ingrossato. Di lì a poco piccoli rigoletti d’acqua iniziarono a fuoriuscire dagli argini, sempre più grandi. E poi fu un attimo. Ricordo la paura. Non smetteva di piovere e avevamo sempre lo sguardo rivolto all’insù. Ricordo gli animali gonfi, i corpi inanimi che galleggiavano nelle acque torbide. L’acqua arrivò sino al secondo piano della nostra palazzina e i nostri vicini trovarono rifugio negli appartamenti ai piani superiori. La sera ci riunivamo tutti insieme per sdrammatizzare, riscaldati da coperte e illuminati dalle torce, raccolti in un silenzio che sembrava di un altro mondo.
Rita di Gregorio